Dopo le rivelazioni di “Le Monde” e dei suoi partner sull’imprigionamento di diverse decine di persone da parte della polizia bulgara, l’Agenzia europea afferma di voler “esaminare le accuse”.
L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) ha annunciato giovedì 8 dicembre che esaminerà le informazioni secondo cui la polizia bulgara avrebbe rinchiuso i migranti in una gabbia. Fatti per i quali l’Onu ha espresso la sua “preoccupazione”.
Un’inchiesta, condotta da Le Monde, dal collettivo di giornalisti Lighthouse Reports e da diversi media europei, rivela che i rifugiati sono stati rinchiusi in una gabbia di fortuna al confine bulgaro con la Turchia “sotto lo sguardo” degli agenti di Frontex.
In cinque occasioni, tra il 15 ottobre e il 25 novembre, i partner di Le Monde hanno filmato la gabbia, visibile dalla strada, fatta di sbarre di ferro e cosparsa di rifiuti. Ogni volta vi erano detenuti una decina di uomini. Le Monde ha intervistato quattro uomini – siriani e afghani – che hanno spiegato di “essere stati rinchiusi dopo il loro tentativo di entrare in Bulgaria”. Sempre secondo l’inchiesta, le riprese video mostrano un’auto di Frontex visibile vicino alla gabbia, nella cittadina bulgara di Sredets.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha esortato «gli Stati interessati a indagare su tutte le accuse di violazioni e abusi», ed ha dichiarato che «L’UNHCR è pronto a sostenere gli Stati e la Commissione europea nell’istituzione di meccanismi di sorveglianza indipendenti per il monitoraggio e l’indagine di tali incidenti», ha sottolineato.