«E, se anche questa fosse un’occasione per conoscere meglio l’anima mia, sia il benvenuto più sincero a prendervi per mano, a farvi strada e a condurvi in questo corridoio scuro».
Una raccolta di poesie davvero bella, con testi coinvolgenti, passionali, sia quelli politicamente impegnati sia quelli dedicati ai sentimenti del cuore, allo stesso modo anche quelle di natura esistenziale, che forse risultano essere il nucleo di questa raccolta di versi, versi che non stancano il lettore (per molti è un genere che incute timore): io stessa mi ero prefissata di leggerne una o due al giorno e invece non ho resistito e le ho divorate tutte assieme, come se seguissero un vero e proprio sentiero, come se un filo invisibile le unisse tra loro, anche quelle apparentemente più lontane per temi trattati o per stile compositivo.
Leggendo “L’importante è stare dove si è felici” di Federico Parrella per “4 Punte edizioni” è stato come vivere un’avventura nei meandri dei sogni dell’autore, trovarsi nei suoi ricordi, rivivere il suo passato in rima (anche se non ne fa un uso frequente, in verità) e talvolta sono rimasta incantata dello scorrere delle parole, al punto che più volte alla fine di una poesia o di un verso mi è capitato di accostare per un attimo il libro e lasciarmi andare sulla poltrona, chiudendo gli occhi e lasciandomi trasportare. Per poi proseguire subito con la lettura. E molte di queste pause si sono ripetute. Piacevolmente. Così come piacevolmente mi sono rispecchiata nelle sue parole che trovo misurate e ben cadenzate, quasi ci fosse la sua voce a sottolineare pause e frequenze, come un enorme continuo battito d’amore.
“Domanda silenziosa” è quella che più mi è piaciuta (“E quando d’un tratto il sole verrà a baciare via le stelle…”), ma forse a pari merito di “Scrivi” che a leggerla sembra un incoraggiamento a scrivere ancora e allo stesso tempo un rimprovero a se stesso per non riuscire a fare di più.
Notevole è “Crepuscolo senza dei” e “La farsa più bella” fatta di sentimenti nascosti, quasi appassiti di un mondo che sembra lontano da noi (“…mentre liberano il viso dalla maschera e la lanciano contro lo specchio”) ma che invece ci cresce proprio accanto.
Incantevole è poi “Stelle arrugginite” e “Cos’è”, un testo in cui l’autore riflette sul ruolo del poeta e di chi si ostina a scrivere versi, anche in questa società beffarda e inconcludente “…la voce che grida per istinto senza badare al cervello…”.
E poi ancora “Me”, “Un lottatore contro il suo tempo” e “Al mio amore” che denota un altro ennesimo cambio di passo (e di stile compositivo) dell’autore, come se si trattasse di una nuova vena poetica ben distaccata dai versi precedenti, o un primo tassello verso un altro modo di esprimere la sua anima (“…disegnavano senza matite il profilo di un desiderio…”).
E’ un libro che raccoglie trent’anni di poesia e che trova nelle parole di un’altra poetessa, Rita Stanzione, che ne firma la prefazione, la convinzione di un animo poetico, sognatore e raggiante ma con l’occhio e il cuore sempre pronti a cogliere il malessere e le gioie della realtà.
Ed ecco allora di seguito alcuni passaggi della bellissima prefazione di cui il libro si pregia: «Con un linguaggio caratterizzato da chiarezza di esposizione formale e allo stesso tempo dotato di indubbia incisività, il poeta Federico Parrella analizza e si analizza, scompone e ricompone una trama che affianca temi di interesse collettivo ad altri più intimistici, dove ogni lettore potrà cogliere un senso autentico di vita e vissuto, l’esternazione accorata di moti d’animo e sentimenti. (…) Nella sua variegata rappresentazione poetica, Parrella ha il merito di far riflettere e di emozionare su temi imprescindibili, con al centro l’Uomo nella sua fragilità e anche grandezza, nella sua piccolezza e voglia di rivalsa, nel conflitto tra il bene e il male, la resa e la speranza, l’idea di felicità e la sua realizzazione».
Articolo di Laura Menni
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Autore: Federico Parrella
Titolo: L’importante è stare dove si è felici
editore. 4 Punte
Anno edizione: 2022
Pagine: 128
Euro: 13,00