“Sono passati mesi dal nostro arrivo. Gli appartamenti delle Case rosse esplodono di vita. Attraverso le mura arrivano le voci dei vicini, il rumore delle stoviglie all’ora dei pasti e quello degli sciacquoni a qualsiasi ora del giorno. Scale e pianerottoli rumoreggiano come pance affamate, l’atrio d’ingresso è un via vai di persone e io trovo sempre il passaggio di un adulto per salire in ascensore”.
Berto, protagonista e voce narrante di “Case rosse” secondo romanzo di Alberto Coco, pubblicato da LuoghInteriori, è un bambino che vive, all’inizio in maniera traumatica, il trasloco dal vecchio appartamento in Viale Monza a Milano nella nuova casa a Vimodrone, piccolo centro dell’hinterland milanese, quella periferia che negli anni ’60 e ’70 ha vissuto un significativo sviluppo edilizio per accogliere quella classe operaia che in qualche modo riusciva a permettersi un appartamento nuovo, sebbene in periferia.
Il distacco dal vecchio appartamento, piccolo e angusto, con le latrine in comune, ma popolato di personaggi noti e a cui il piccolo Berto è molto affezionato, sarà molto duro. Ma ben presto la curiosità della scoperta farà dimenticare al bambino la sua vecchia dimora e gli farà vivere nuove e sorprendenti avventure.
Il racconto si snoda attraverso fatti e personaggi che si muovono sullo sfondo delle trasformazioni sociali del nord produttivo, quel regno del nuovo benessere che entrava anche nelle case degli operai, di coloro che fino al decennio precedente non avevano potuto permettersi nulla di ciò che invece riempiva le case dei borghesi. Lungo la via Cadorna, così come a Cascina Burrona o all’interno dei cortili delle Case rosse, si consuma la trasformazione di Berto da bambino in adolescente, con le scoperte di quegli anni: dalla religione al sesso, dalle amicizie agli amori. L’autore ci coinvolge attraverso un registro narrativo che spazia dall’ingenuità della mente di bambino del protagonista alla realtà di un contesto sociale dove non mancheranno pesanti riferimenti a piaghe come la droga e la prostituzione. Ma su tutto domina il candore della fanciullezza, che trasforma tutto in fantastiche avventure e che anche quando si trova a fronteggiare momenti di dolore, come la morte di una piccola amica, riesce a sublimare quella sofferenza.
Le Case rosse di Berto diventano un microcosmo della società italiana, e soprattutto milanese, degli anni del boom economico e del decennio successivo, quegli anni ’70 che tanto scompiglio portarono sulla scena pubblica e privata del nostro paese.
Le Case rosse saranno per Berto la palestra della sua crescita e del suo stare nel mondo: imparerà le mille sfaccettature che la vita ci presenta, le gioie e i dolori, la crudeltà e la comprensione, le amicizie e le ostilità. Un luogo non solo fisico ma anche umano e sentimentale, che valica i confini di un condominio e dei suoi cortili.
Per chi ha già letto il primo romanzo di Coco, “Maria che danza sulle antenne di un calabrone” riconoscerà in un breve passaggio personaggi e frammenti di quella storia.
Recensione di Beatrice Tauro
Titolo: Case rosse
Autore: Alberto Coco
Edizioni: LuoghInteriori 2023
Pagine: 214
Prezzo: € 19,00