“Noialtri marocchini abbiamo sempre dieci versioni della stessa storia. È come la vita: la si può sempre raccontare in dieci modi diversi, no?”
È questa una delle verità nelle quali si imbattono i protagonisti del romanzo “La vecchia signora del riad”, dell’autore marocchino Fouad Laroui, pubblicato in Italia da Del Vecchio Editore nel 2020. Un romanzo particolare, che si svolge su piani temporali e narrativi diversi, con registri stilistici diversi, con una prosa che si nutre di ironia nella prima parte e di fatti storici realmente accaduti nella seconda parte, per tornare infine a concludersi con una dimensione ironica meno accentuata di quella che caratterizza l’apertura del romanzo.
François e Cécile sono una coppia di parigini annoiati dalla loro vita, fatta di routine e di mancanza di slanci, con lui che periodicamente cerca di ridestare la sonnolente esistenza del loro matrimonio con idee reputate sempre bislacche dalla moglie. Fino a quando Cécile accoglie, seppur con un timido entusiasmo, la proposta del marito di acquistare un riad a Marrakech. L’idea colma di esotismo e spudorato orientalismo affascina la donna che già si vede proiettata come una moderna odalisca fra le ombreggiate pareti di una tipica abitazione marocchina. Ma l’arrivo nel paese nordafricano riserva alla coppia una serie di sorprese che sfatano i pregiudizi e i luoghi comuni di cui erano carichi. Dall’esistenza di internet a quella delle agenzie immobiliari, tanto per citare alcune disinformazioni che accompagnano i due al loro arrivo a Marrakech. La ricerca dell’immobile dura poco, perché François e Cécile si innamorano all’istante di un vecchio riad sito in Rue du Hammam: l’enorme albero di melangolo che li accoglie nel cortile interno conquista la donna, ed entrambi sono ammaliati dalla costruzione che termina con una terrazza dalla quale si ammira il panorama dell’intera città. È deciso: quello sarà il loro riad.
Tuttavia, non appena concluso l’acquisto ed entrati in possesso delle chiavi, per i nostri eroi transalpini iniziano i guai: nella camera in fondo del riad scoprono la presenza di una vecchia donna, sembra una centenaria, rattrappita e ammutolita li guarda e non proferisce parola. Spaventati fanno ricorso al commissario di polizia che dapprima incredulo li ammonisce e poi, al cospetto della vecchia finisce per rompersi un braccio, come se fosse stato spinto dalla stessa presenza. Che sia un fantasma? Un vecchio spirito che abita il riad? Sarà il dirimpettaio Mansour Abarro a “comunicare” con la vecchia e a raccontare loro la storia del riad e della famiglia che lo ha posseduto e abitato per decenni.
Sarà proprio il racconto di questa storia, che si intreccia con la storia coloniale del Marocco, delle lotte contro i francesi e gli spagnoli, a far scoprire a François e Cécile la complessità delle vicende storiche che hanno caratterizzato la vita di questo paese e soprattutto i rapporti con il loro paese, la Francia colonizzatrice.
“E poi ci sono le Potenze, gli stranieri, che scalpitano d’impazienza davanti a frontiere che non sono davvero tali (…). In nome di cosa degli uomini si arrogano il diritto di penetrare in un territorio che non è il loro?”
In questa seconda parte prevale quindi la narrazione storica che svela agli sprovveduti coniugi francesi quanto la mancanza di conoscenza e la disinformazione possono travisare la percezione e nutrire di pregiudizi ogni valutazione di ciò che è altro da noi.
Il tema del colonialismo è molto presente nelle pagine di questo libro e apre scenari di narrazione storica che non ammettono interpretazioni: la colonizzazione è stata una piaga tremenda per molti paesi del nord Africa, e non solo, le cui ripercussioni ancora oggi sono visibili.
La forza di questo romanzo sta proprio nel riuscire a definire lo spazio del pregiudizio, attraverso l’ironica narrazione della prima parte, e lo spazio della Storia, quella che ci insegna e dalla quale dovremmo tutti apprendere per non ripetere gli errori del passato. La chiave di lettura è quindi sì la diversità culturale, ma anche l’apertura mentale che ci permette di oltrepassare le barriere del pregiudizio e integrarci come un’unica umanità.
Articolo di Beatrice Tauro
Titolo: La vecchia signora del riad
Autore: Fouad Laroui
Editore: Del Vecchio, 2020
Pagine: 280
Prezzo: € 18,00