“L’ho amata come si ama qualcuno che è totalmente sbagliato per te: con ostinazione, disperazione, con una rabbia dentro che non sapevo nemmeno di avere”.
Tra un presente contrastante e un passato che riaffiora prepotentemente Etta ci conduce nei suoi pensieri, nei suoi sogni e mentre si crogiola nel suo paese lucano – dove ha fatto ritorno – un fiume nostalgico di ricordi scontorna giorno dopo giorno la sua figura di madre single. Riuscirà l’amicizia con il suo nuovo vicino (inglese) Matthew a farle riscoprire la voglia di ricredere in se stessa e nei propri desideri? (come l’aggettivo “matura” a cui Etta associa un significato negativo o la prigione di non poter mai cambiare idea). Riuscirà a zittire quel gallo che lei ha nella testa e che la sveglia sempre alle cinque del mattino? Un fiume di ricordi farà da scenografia alle vicissitudini della nostra protagonista.
Maria Teresa Calabrese, l’autrice copywriter natìa di Venosa, riesce a trasmettere i profumi autentici della vita di paese, descrivendola con un continuo sbruffo a rimarcare l’ironia che circonda quotidianamente la nostra esistenza (“quante cerimonie voi italiani, fate i balletti anche quando parlate”). La sua penna incede col passo giusto alternando sapientemente l’incedere lento di quando si è in curva e la velocità delle parole srotolate in discesa, creando una miscela che ne rende piacevole la lettura.
Articolo di Lorenzo Soriano
TITOLO: Un ultimo presente
AUTRICE. Maria Teresa Calabrese
Capponi Editore, euro 17,00
Anno 2024, pagg.238