Dal 25 aprile al 4 maggio il capoluogo trentino è pronto ad ospitare una nuova edizione del Trento Film Festival, con i suoi 126 film e i 165 appuntamenti in programma, ai quali si aggiungono oltre 100 appuntamenti del T4Future, la sezione dedicata alle nuove generazioni.

«In questa 73a edizione il pubblico del Trento Film Festival troverà tantissime occasioni per alzare lo sguardo e, attraverso le immagini che saranno proiettate nei cinema cittadini, avventurarsi in un’impresa che è al contempo tra le più ardite e le più necessarie: guardare, analizzare e capire il nostro presente e quello delle “terre alte” del Pianeta, individuandone sofferenze e potenzialità, elementi di crisi e possibili soluzioni, provando collettivamente a immaginarne il futuro» ha dichiarato il presidente Mauro Leveghi. «E nell’Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai, voluto dall’ONU, lo sguardo non poteva non essere posto su questi giganti fragili. I ghiacciai saranno protagonisti al Festival non solo grazie alla potentissima immagine del manifesto, firmata da Sebastião Salgado, ma anche attraverso alcuni film selezionati per questa edizione. Parole di speranza e di tenace resistenza ne L’unico superstite di Stefano Floreanini, con protagonista l’ultimo ghiacciaio del Friuli Venezia Giulia, l’unico a non ritirarsi negli ultimi vent’anni. Una musica sussurrata ne Il canto del ghiaccio di Stefano Collizzolli e Paolo Ghisu, due registi trentini che hanno deciso di mettersi all’ascolto della Vedretta del Làres, nel gruppo dell’Adamello, che ospita il più grande ghiacciaio italiano. Immagini, suoni e riflessioni che ci spingono a una presa di coscienza e a modificare profondamente comportamenti singoli e collettivi, assumendo la cultura del limite come orizzonte necessario di ogni nostra azione».

«Il Trento Film Festival è l’evento cinematografico legato alla montagna più importante e più atteso al mondo, che ogni anno riunisce ai massimi livelli i protagonisti non solo del cinema, ma anche dell’alpinismo, dell’editoria e del teatro, per discutere i temi più stringenti e attuali che riguardano i territori montani», ha affermato Angelo Schenadelegato alla cultura del Presidente generale del Club alpino italiano Antonio Montani. «Per il Cai cinema e letteratura sono strumenti fondamentali per diffondere la conoscenza e il rispetto della montagna. Quest’anno a Trento proietteremo in anteprima il documentario Tra natura e quota. Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, con la presenza in sala di Giovanni Storti: è un film girato sulle Alpi Apuane che, con leggerezza e profondità, immerge lo spettatore nella straordinaria biodiversità di questi luoghi promuovendone la tutela. Altra chicca sarà il libro Fotogrammi in quota di Antonio Massena dedicato a tutte le Genziane d’Oro del Trento Film Festival».

C’è già grandissima attesa per i tanti ospiti di una 73a edizione che si preannuncia esaltante, capace di raccontare i diversi approcci di chi frequenta la montagna nella maniera più eterogenea possibile. Spazio dunque ad alpinisti quali Matteo Della Bordella, Hervè Barmasse e Sean Villanueva O’Driscoll, a climbers del calibro di Maurizio “Manolo” Zanolla e Federica Mingolla, oltre che ad esploratori come Alex Bellini e a conduttrici d’eccezione quali l’ex campionessa di scherma Margherita Granbassi e Camila Raznovich. Ospite alla serata di premiazione del Premio ITAS del Libro di Montagna sarà il giornalista e scrittore Mario Calabresi, mentre durante la cerimonia di apertura interverrà l’imprenditore e attivista Michil Costa. Lo scrittore Mauro Corona e il musicista Davide Van De Sfroos saliranno sul palco dell’auditorium Santa Chiara per uno degli appuntamenti di Cincontri – rubrica ideata lo scorso anno al fine di far dialogare direttamente con il pubblico alcuni fra i principali protagonisti della rassegna cinematografica –, così come il comico Giovanni Storti e il drammaturgo Marco Paolini.

Come anticipato a febbraio, la seguitissima sezione Destinazione… condurrà il pubblico alla scoperta dell’Argentina, territorio che ha consolidato con il Trentino un rapporto fatto di migrazioni e scambi culturali, sociali, economici ed alpinistici. Sarà l’occasione per riscoprire un Paese dalla storia affascinante, attraverso seminari ed eventi, laboratori e concerti, come quello dell’Istituto italiano di cumbia previsto per il 25 aprile al Parco Santa Chiara, pensato nel contesto delle celebrazioni per gli ottant’anni della Festa della Liberazione.

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