«… La decisione sul suffragio femminile, che rendeva finalmente universale il diritto di voto, rappresentò un’autentica svolta. Eppure quando ben ottanta anni di infruttuose iniziative politiche e parlamentari il Consiglio dei Ministri, il 30 gennaio 1945, determinò quell’evento storico, ciò avvenne in fretta, quasi senza discussione.
Anche i commenti furono superficiali e quasi beffardi (mentre si muore di fame, ci si preoccupa del voto alle donne», scrisse il Resto del Carlino)».
Il libro è un tributo alle lotte delle donne spezzine. Una storia collettiva di battaglie che nasce da lontano: dalla rivendicazione del diritto di voto alle donne nella metà dell’800, al diritto all’istruzione obbligatoria (che rappresenterà un importante strumento di libertà politica e culturale), all’impegno nel mondo del lavoro che diverrà elemento di emancipazione sociale ed economica.
È un percorso verso la libertà che si manifesta nel riconoscimento del diritto di voto in occasione del voto dell’Assemblea Costituente e per il Referendum tra monarchia o repubblica che vede le donne prima protagoniste nella guerra di Liberazione e poi partecipare attivamente alla vita politica della Repubblica, per proseguire, dall’immediato dopoguerra fino agli anni ’60, nella lotta per l’ampliamento dei diritti civili e sociali, dando vita ad occupazioni di fabbrica in difesa del posto di lavoro o lottando in difesa della legge sul divorzio e in favore della legge a tutela sociale della maternità e della interruzione volontaria della gravidanza.
Libro corredato da un ottimo apparato di fotografie e documenti tratti da archivi pubblici e privati.
Recensione di Giovanni Parrella
“Anch’io ho votato Repubblica. Le donne spezzine e la conquista del voto”. Storia, immagini e testimonianze di un’epoca, di Anna Valle, Annalisa Coviello
Introduzione di Giglia Tedesco Tatò
Edizioni Giacchè – Pagg. 178 –
Euro 16,00