Anne Sexton, nata Anne Gray Harvey nel 1928, è stata una poetessa statunitense che ha lasciato un segno durevole nella letteratura del XX secolo.
La sua scrittura, caratterizzata da un’intensa confessione personale e da un uso potente delle immagini, ha esplorato temi complessi come la femminilità, la malattia mentale, la violenza e la morte.
L’approccio di Sexton alla poesia fu profondamente influenzato dalla sua esperienza con la malattia mentale. Affetta da depressione sin dalla giovane età, trascorse lunghi periodi in ospedale psichiatrico. Fu proprio durante questi periodi che iniziò a scrivere, trovando nella poesia una forma di terapia e di espressione di sé.
L’incontro con il poeta e mentore W.D. Snodgrass fu determinante per la sua formazione artistica. Snodgrass la introdusse alla poesia moderna e la incoraggiò a sviluppare il suo stile unico, caratterizzato da una voce audace e sincera.
La prima raccolta di poesie di Sexton, To Bedlam and Part Way Back (1960), fu accolta con grande entusiasmo dalla critica e dal pubblico. La sua poesia nuda e cruda, che affrontava temi tabù come la masturbazione, l’aborto e la follia, aprì nuove strade all’espressione poetica femminile.
Nelle sue successive raccolte, tra cui Live or Die (1966), Love Poems (1969) e Transformations (1971), Sexton continuò ad esplorare i temi della sua vita con una voce sempre più matura e potente. La sua poesia divenne più introspettiva e riflessiva, affrontando questioni come la fede e l’identità. Molte delle poesie di Sexton si basano su miti e fiabe, che lei rielabora in chiave personale e femminista.
Nel 1967, Sexton ricevette il prestigioso premio Pulitzer per la poesia per la sua raccolta Live or Die. Questo riconoscimento le diede fama internazionale e consolidò la sua posizione come una delle voci poetiche più importanti della sua generazione.
Dopo quel premio, soldi e fama crebbero. Anne Sexton assunse una segretaria personale e si circondò di collaboratori, ciò grazie alle cifre da capogiro che chiedeva per apparire in pubblico, inscenando la fascinazione magica della Strega. Ogni sua performance prevedeva che Sexton arrivasse in ritardo, ubriaca, vestita di rosso, senza scarpe e con la sigaretta accesa.
Considerata una pioniera della poesia confessionale, Sexton ha avuto un impatto significativo sulla letteratura americana e mondiale. La sua poesia audace e sincera ha contribuito a infrangere i tabù e a dare voce alle esperienze delle donne in un modo nuovo e potente. Ancora oggi, la sua opera rimane una lettura essenziale per chiunque sia interessato alla poesia del XX secolo e alle questioni fondamentali dell’esistenza umana.
Sexton era una grande ammiratrice di Sylvia Plath e le due poetesse intrattennero una fitta corrispondenza fino alla morte di Plath nel 1963.
Anne Sexton si suicidò con il monossido di carbonio nel 1974 all’età di 45 anni. La sua morte fu un duro colpo per il mondo letterario, ma la sua poesia continua a ispirare e commuovere lettori in tutto il mondo.
Articolo di Eleonora Nucciarelli