“Se non avessi fatto l’attore avrei fatto forse il contadino o il giardiniere, mi trovo bene con la terra, mi sento sereno quando sto in mezzo alla terra”.
Elio Germano si racconta e racconta del suo legame con il Molise, in particolare con il paese d’origine, Duronia, borgo con poche centinaia di abitanti, poco distante da Campobasso, dove ogni estate torna per trascorrere alcuni giorni.
L’occasione é una serata-evento a lui dedicata che si é tenuta a Campobasso e che si é conclusa con la proiezione del film “Volevo Nascondermi”. Proprio su Duronia l’attore si sofferma a lungo partendo dalla sua infanzia: “é proprio lì che ho cominciato a fare l’attore – ricorda – facendo spettacoli per strada con i miei amici. In questi giorni sono a casa mia dove fortunatamente non prende il telefono e mi trovo in grazia di Dio.
Del mio paese – prosegue – mi piace il fatto che vengo considerato come uno che fa un lavoro come altri, come il “capraro” o come quello che batte il ferro. D’altronde il mio é un mestiere artigianale come tanti. Per migliaia di anni noi attori siamo stati considerati come un mestiere degenere, fatto di persone senza genitori, la feccia dell’umanità. Poi gli americani ci hanno insegnato che invece fare l’attore é bello ed é nato il divismo. Secondo me però questa cosa non va troppo d’accordo con il senso del lavoro che faccio, quindi con questo divismo io non mi riconosco”.
Parlando sempre del suo lavoro Germano dice di non amare i riflettori: “Mi trovo molto in imbarazzo se sono io quello famoso facendo un mestiere che é un mestiere da vigliacchi, da uno che non sa vivere la vita sua. Insomma, non mi sembra un mestiere così eroico da pubblicizzare. La mia più grande fortuna é stata essere innamorato del lavoro e non di quello che ne consegue e che é stato una cosa non calcolata, fortunatamente non inseguita”. Infine annuncia gli impegni che lo attendono subito dopo la pausa di agosto: “A settembre andrò alla Mostra del Cinema di Venezia dove siamo stati invitati per un film a cui tengo molto, ‘America latina” dei fratelli D’Innocenzo. Poi da ottobre sarò in scena a teatro con il trentatreesimo del Paradiso di Dante”.