Sapevo a malapena che cosa volesse dire deputato o elettore, non provavo alcun desiderio di esserlo: ma non volevo che si parlasse di far qualcosa per le donne come per esseri inferiori o menomati. Volevo che ci lasciassero vivere secondo la nostra indole ombrosa e delicata come all’uomo era permesso di vivere con la sua forza e sicurezza. No, dicevo scotendo la testa, non si doveva far qualcosa per noi: anche noi, come gli uomini, per il solo fatto di esser nate, dovevamo aver diritto al rispetto della nostra esistenza”.

Alba de Céspedes pubblica “Dalla parte di lei” nel 1949, mettendo lettori e critica di fronte a tematiche che in quegli anni risultavano ancora avanguardiste e per certi aspetti, ancora oltraggiose alla comune morale.

Il romanzo, nella sua mole di oltre cinquecento pagine, racconta la storia di Alessandra, dall’infanzia fino al compimento del gesto estremo al quale arriverà al culmine di una delirante quanto totalizzante storia d’amore. La narrazione in prima persona cattura in maniera capillare l’attenzione di chi legge, si arriva a sentirsi parte della storia, si vivono le profonde e mutevoli emozioni che attraversano la protagonista e tutti i personaggi che le ruotano intorno.

Figlia di un modesto impiegato statale di origini abruzzesi e di una sofisticata donna con antenati austriaci, Alessandra nasce qualche anno dopo la scomparsa del fratellino, Alessandro, annegato nel Tevere a causa di una distrazione della tata. Sulla bambina vengono riversate le frustrazioni dei genitori, tanto che in molti momenti Alessandra pensa essa stessa di essere suo fratello, dimenticando la propria identità.

La bambina assiste al difficile rapporto fra i suoi genitori, troppo diversi per provenienza sociale e per interessi, e parteggia sfacciatamente per la madre, con la quale condivide fin da piccola letture e curiosità. Ma Eleonora, sua madre, finisce per perdersi in una storia d’amore con un giovane inglese appartenente ad una ricca famiglia presso la quale la donna si reca per impartire lezioni di pianoforte alla primogenita. Un amore impossibile, che potrebbe risolversi con la fuga degli amanti, ma che invece naufraga nel divieto assoluto del marito di lasciare libera Eleonora. Alla donna non resta che affidarsi al fiume, e raggiungere il suo bambino nelle torbide acque teverine.

La morte della madre segna una svolta drammatica nella vita di Alessandra, che viene spedita dai parenti in Abruzzo: qui vivrà un periodo di estraniazione durante il quale tuttavia potrà maturare la consapevolezza che le donne non sono necessariamente individui deboli e fragili. L’esempio sarà la Nonna, una vera matriarca che alla fine si rivelerà l’unica ad aver compreso le inquietudini della nipote.

Il ritorno a Roma a seguito del rifiuto di sposare un “buon partito” del paese, porterà di nuovo Alessandra a frequentare l’università e a conoscere Francesco, l’uomo che diventerà suo marito e che segnerà ineluttabilmente la sua esistenza.

Il rapporto con Francesco, impegnato politicamente e costretto a vivere in clandestinità per le sue idee politiche non gradite al regime (siamo negli anni immediatamente antecedenti all’entrata in guerra dell’Italia fascista), sarà molto frustrante per Alessandra che rimane intrappolata nell’appassionata fase dell’innamoramento e che rifiuta la routine del matrimonio e le continue assenze del marito. Tentata di lasciarsi andare a una storia d’amore con Tomaso, rifiuta questa possibilità di felicità perché convinta che con Francesco tutto tornerà come all’inizio. Purtroppo questo non accadrà e in un momento di disperazione, Alessandra compirà un gesto estremo verso il marito, scaricandogli addosso, mentre dorme, l’intero caricatore della pistola che avevano in casa.

Mi pareva impossibile raggiungerlo, ormai: io non sapevo più nulla della sua vita quotidiana e lui ignorava la mia. (…) A poco a poco nasceva in me il sospetto che il mio matrimonio fosse stato un errore”.

La storia di un grande amore e di un delitto” come la definisce la stessa autrice che attraverso la narrazione complessa e articolata dell’esistenza di Alessandra ci fa comprendere come, nella disperazione, una donna possa arrivare alla consapevolezza della propria forza e trasformare la sottomissione e la rassegnazione in una forma di ribellione.

Un romanzo che conserva ancora oggi intatto il suo messaggio, nonostante il contesto storico e socio-culturale profondamente diverso: molti aspetti salienti della storia riflettono una contemporaneità a volte sorprendente. Il tutto narrato attraverso una scrittura piena, attenta, profonda.

Articolo di Beatrice Tauro

Titolo: Dalla parte di lei

Autrice: Alba de Céspedes

Edizioni: Oscar Mondadori, 2021

Pagine: 530

Prezzo: € 15,00

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