Esce la prima traduzione in lingua cinese integrale e in versi della Divina Commedia di Dante. Martedì 26 ottobre, alle ore 12, nella sua sede di Firenze, l’Accademia della Crusca presenterà ufficialmente “quella che potrebbe essere una delle più significative, se non la maggiore novità dell’anno dantesco che si avvia alla conclusione”. L’opera non è di un cinese, ma, sorprendentemente, di un italiano, del toscano (di Fossato di Cantagallo) Agostino Biagi (1882-1957): frate francescano, in Cina come missionario ai primi del Novecento, poi, tornato in Italia e uscito dall’ordine, pastore evangelico ad Avellino e a Genova, antifascista della prima ora, insegnante di cinese e altre lingue in diverse scuole d’Italia, Biagi ha dedicato buona parte della sua vita a questa straordinaria traduzione, tornata alla luce tra le carte di famiglia di sua pronipote, l’onorevole genovese Mara Carocci, già parlamentare del Partito democratico. Ora, grazie alla liberalità della Carocci, che ne ha fatto dono alla Crusca, la traduzione della Commedia, insieme ad altre carte e traduzioni in cinese e dal cinese all’italiano del Biagi, viene messa a disposizione dei dantisti e dei sinologi, che hanno già cominciato a prenderne visione con ammirazione e stupore. L’Accademia della Crusca, “ricevendo con gioia e compiacimento le carte Biagi, ringrazia vivamente l’on. Carocci per il dono prezioso, fatto con spontanea liberalità, allo scopo di assicurare all’opera lunga e tenace del suo congiunto l’attenzione e la considerazione che merita e che non aveva potuto avere durante la faticosa esistenza del suo autore”.