Premettendo che Dante mi scaglierebbe dritta dritta nel girone dei golosi (ma non solo), il cibo è sempre stato fortemente legato al vizio. Mentre però molti si limiteranno a subire il contrappasso del solo girone dantesco di chi ha amato troppo i piaceri della tavola, c’è chi subirà ben altre punizioni a causa della propria vita dissoluta: i criminali. Nel termine possiamo tranquillamente racchiudere una grande varietà di persone: ladri, mafiosi, assassini, briganti, truffatori, cannibali e chi più ne ha più ne metta.
Luca Steffenoni nel suo libro Food & Crime – per i tipi di Runa Editrice – ricerca i punti di contatto tra cibo e crimine regalandoci un testo incredibilmente interessante, molto più di quello che avevo ipotizzato.
Dai banchetti di mafia alle leggende su bettole e osterie, dall’utilizzo del veleno alla trasformazione delle vittime in cibo, dai depezzamenti per l’occultamento a quelli legati al cannibalismo, dal cibo dei criminali letterari ai vizi della gola di commissari e personaggi televisivi, la connessione tra cibo e delitto viene declinata in moltissimi modi utilizzando una delle armi più potenti che uno scrittore possieda: l’ironia (in questo caso macabra, ma pur sempre ironia).
Oltre all’accurata ricerca delle fonti, è anche di questa ironia che deve essere dato gran merito all’autore che concilia magistralmente il suo ruolo di criminologo a quello di scrittore.
Sin dalle prime pagine appare chiaro che «esiste un’interazione diretta tra l’atto di mangiare e quello di uccidere» e Steffenoni sviscera questa interazione raccontandoci storie e aneddoti (alcuni conosciuti, altri meno) pieni di curiosità e di vicende incredibili.
Un parallelo interessante e completo che svela le ragioni ancestrali di un connubio così scontato da passare spesso inosservato.
«Individuare un solido legame tra gastronomia e criminologia potrebbe sembrare un’attività oziosa con la quale trastullarsi in mancanza di cose più serie, eppure la storia della cronaca nera ha spesso intercettato gli aromi che provengono dalla cucina, non fosse altro perché nell’ambiente domestico, ma anche al ristorante, nei bar, in pizzeria o nelle bettole malfamate, molti assassini hanno trovato lo scenario ideale per i loro misfatti».
Interessante l’argomento, scorrevole la scrittura. Un testo da leggere tutto d’un fiato immergendosi nelle atmosfere descritte tra l’odore di cibo e sangue.
Ottima lettura.
Articolo di Flora Fusarelli
TITOLO: Food & Crime
AUTORE: Luca Steffenoni
CASA EDITRICE: Runa Editrice
NUMERO DI PAGINE: 253
PREZZO: 14 Euro