A pochi mesi dal centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (5 marzo 1922), una mostra focus allestita dalla Fondazione Magnani-Rocca nella Villa di Mamiano di Traversetolo (Parma).
La mostra avrà inizio l’11 settembre e terminerà il 12 dicembre e intende evidenziare la piena apertura del poeta-regista al dialogo fra letteratura, cinema, arti figurative, alla ricerca di quelle “corrispondenze” che furono al centro dell’interesse intellettuale anche di Luigi Magnani, fondatore della Magnani-Rocca. Particolare rilievo verrà dato ai riferimenti artistici ed estetici nei film di Pasolini.
In mostra sontuosi costumi realizzati per i film, prestati dallo Csac di Parma, e indossati da celebri attrici, come Silvana Mangano, locandine originali dei film, al tempo spesso considerati scandalosi e quasi sempre vietati ai minori di 18 anni, rare foto d’epoca e la galleria fotografica delle opere d’arte che Pasolini ebbe come riferimento, in accostamento alle scene tratte dai film, da Mamma Roma a La ricotta (episodio da RoGoPaG), dal Vangelo secondo Matteo a Teorema, dal Decameron a Salò o le 120 giornate di Sodoma.
Il progetto dell’esposizione – “Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura” – trae origine dal fatto che Pasolini, pittore egli stesso per tutta la vita, indicava sempre i modelli pittorici come riferimenti per il proprio linguaggio cinematografico, più per stile che per iconografia, spesso costruendo le inquadrature come scene dipinte.
La citazione artistica viene espressa attraverso la messa in posa, i lunghi primi piani che sottolineano la ieraticità dei volti (di attori presi il più delle volte dalla strada) e la ricostruzione di veri e propri tableaux vivants. Particolarmente nel suo primo film “Accattone” (1961) emerge l’influenza dello studioso e critico d’arte Roberto Longhi, di cui Pasolini fu allievo all’Università di Bologna, e delle sue lezioni sul Romanico, su Masaccio e Caravaggio. L’estremo tableau vivant è la morte caravaggesca del regista a Ostia il 2 novembre 1975.
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