Alicia è un’investigatrice privata. Per risolvere un caso di omicidio, decide di farsi internare in un istituto psichiatrico con la finta diagnosi di paranoia. Durante il soggiorno dovrà fare molta attenzione a non lasciar trapelare la sua vera identità.
L’ingresso di Alicia in quel mondo così chiuso in se stesso si rivelerà da subito molto difficoltoso. Si ritrova a confrontarsi con una moltitudine di malati che le suscitano le emozioni più disparate: angoscia, paura, tenerezza, perplessità, disorientamento.
«Da quel momento in poi avrebbe dovuto muoversi tra una moltitudine di esseri le cui lesioni non erano sulla pelle o nelle viscere, ma nella mente: individui feriti nello spirito, invalidi nell’animo».
Alicia, però, con il passare dei giorni, scopre una varietà umana diversa ma pur sempre umana. Si commuove con i pazienti, soffre e gioisce con loro.
Lei è lì per la sua indagine, ma passa giorni e notti a dir poco particolari finché, da detective sotto copertura, diventerà indiziata per un crimine di omicidio nonché reputata malata di mente.
È a questo punto che la sottilissima scanalatura che divide la «follia» dalla «normalità» viene profondamente analizzata confondendosi in linee sovrapposte.
Il manicomio è come un mondo a parte che, a un certo punto, parrà essere addirittura più sicuro del mondo esterno.
La struttura è tanto intricata quanto scorrevole e chiara.
Si viene disorientati e poi riportati verso la strada giusta prima che si possa rendersene conto.
Solo un autore di grandissimo talento (Torcuato Luca De Tena) – unito a un ottimo editore (Vallecchi Firenze) e a un grande traduttore (Ariase Barretta) – può creare una storia così bella dove le qualità tecniche si mescolano alla competenza narrativa e alla bellezza dei fatti narrati.
Un thriller psicologico che, scavando nella mente dei protagonisti, agguanta la mente del lettore trascinandolo dentro le parole.
Dal libro è stato tratto il film «Quando dio imparò a scrivere», uscito su Netflix solo pochi giorni fa. Un film bello che, naturalmente, non eguaglia il libro al quale si ispira trattandosi di una diversissima tecnica narrativa.
Un libro che potrebbe tranquillamente essere inserito tra i classici per l’attualità e la bellezza che lo caratterizzano.
Articolo di Flora Fusarelli
TITOLO: Le linee storte di Dio
AUTORE: Torcuato Luca De Tena
CASA EDITRICE: Vallecchi Editore
NUMERO DI PAGINE: 445
PREZZO: 20 Euro