La colpa di Julian Paul Assange è quella di aver restituito ai popoli il diritto di sapere come operano i governi e i potenti della Terra, e ciò ha significato per lui la perdita della libertà personale.
Julian Assange non è più accusato di stupro e molestie sessuali dalla magistratura svedese che ha definitivamente archiviato il caso, dopo aver tergiversato per quasi dieci anni e aver sempre rifiutato di andare ad interrogare l’accusato a Londra.
Rimane adesso la richiesta di estradizione per spionaggio negli Stati Uniti, su cui dovrà decidere la magistratura britannica. Nei sette anni che è rimasto a Londra, confinato nell’ambasciata dell’Ecuador, gli incontri del fondatore di WikiLeaks con tutti i visitatori al suo caso (avvocati, politici, artisti, medici…) sono stati registrati in video e inoltrati ai servizi segreti americani. La società spagnola UC Global, incaricata dal governo ecuadoregno di questa “copertura”, è arrivata ad installare microfoni spia perfino nell’estintore della sala dove si svolgevano i colloqui più importanti. Il grande filosofo Giorgio Agamben incontrò più di due anni fa.
Gli confidò che stava indagando sull’uso che Google si preparava a fare dell’immensa quantità d’informazione di cui dispone (interessi, desideri, consumi, stato di salute…), vendendola magari a società di assicurazione e a servizi segreti. Questo, scrive Agamben, “avrebbe significato un incremento senza precedenti delle possibilità di controllo da parte di poteri economici e politici sugli esseri umani”.
Per capire cosa sono e come operano le tecniche di sorveglianza di massa è molto interessante leggere Errore di sistema, l’autobiografia di Edward Snowden, un altro dei nemici dichiarati delle agenzie di sicurezza nazionali.
Uno degli ultimi “incidenti” si è verificato qualche settimana fa, mentre gli americani se ne andavano da Kabul. È stata centrata da un drone USA una macchina che non apparteneva ai talebani, ma a un ONG che aiutava a portare l’acqua per i palazzi della città. Adesso c’è stata addirittura l’ammissione dell’esercito. Senza il lavoro di Assange e di Wikileaks i grandi “papaveri” dell’esercito si sarebbero dovuti giustificare?
di Fabio Cozzi
Errore di sistema, di Edward Snowden
Editore Longanesi
Anno 2019
Pagine: 352, euro 18,60