La storia di un’amicizia. In questo modo potrei definire il libro di Beatrice Tauro – Madri a rendere – ma sarebbe decisamente riduttivo perché non è questo anzi… non è solo questo.
Anna, Cecilia, Francesca ed Elena, amiche durante gli anni dell’università, si incontrano per un fine settimana dopo dieci anni di lontananza completa e totale dovuta anche a una rottura improvvisa – e apparentemente immotivata – di una delle quattro compagne. L’atmosfera dell’incontro pare non essere delle migliori:
«Le amicizie tradite sono quelle che lasciano i segni più profondi, che lacerano di più, perché in un’amica si ripone tutta la fiducia, in maniera disinteressata e pura, a differenza di un rapporto d’amore».
Ognuna di loro è andata avanti con la propria vita inseguendo i propri sogni e spesso realizzandoli, ma tante sono le cose che hanno da raccontarsi, da confessare, da chiedere, da chiarire. Alcune di queste cose sono incredibili e dolorose. Da questo weekend nasce, però, qualcosa di splendido. Nascono le Madri a rendere attraverso un percorso lungo, folle e meraviglioso.
Un’idea narrativa molto bella espressa con una scrittura chiara e lineare.
Il nocciolo della storia si presta a diversi punti di vista sulla spinosa questione della maternità. A mio personalissimo avviso il progetto delle protagoniste è meravigliosamente bello, pieno d’amore, intriso di quel femminismo atavico del quale mi vanto di essere parte.
Una lettura profonda, spesso amara ma altrettanto piena di speranza e messaggi positivi. Un libro da leggere.
Flora Fusarelli
Madri a rendere, di Beatrice Tauro
Casa Editrice: Cinquemarzo
Pagine: 107, Prezzo: 12,00 Euro