“Ogni volta che mi picchia la parte più spaventosa non è né il dolore né la possibilità di rimanere sfregiata né il perverso senso di vergogna. Non è sapere che sono stata sconfitta, o capire che fisicamente non sono abbastanza forte da tenergli testa colpo dopo colpo, che non sono in grado di dargli una lezione, insegnandogli che non deve mettersi contro di me. (…) Ogni giorno mi avvicino un po’ di più alla morte, all’agonia, all’essere uccisa, alla paura che mi ritroverò coinvolta in un corpo a corpo il sui esito sarà irreversibile”.
Sono le sconvolgenti parole di una giovane donna, nell’India dei giorni nostri. Una moglie, una scrittrice, che diventa un oggetto nelle mani che prudono di violenza di suo marito. Una storia che è un pugno nello stomaco, che fa star male chi si immerge fra le pagine di questo libro, “Ogni volta che ti picchio”, della scrittrice indiana Meena Kandasamy, pubblicato in Italia da Edizioni e/o.
Fin dal titolo intuiamo l’orrore nel quale l’autrice ci trascinerà, ma forse non riusciamo a capacitarcene fino a quando non ci scaraventa senza veli e senza alcuna protezione all’interno di un girone infernale che è la vita della protagonista.
Una giovane donna, libera, che studia e lavora per coronare il suo sogno di scrittrice, che punta sui temi legati al mondo femminile e femminista e che si ritrova a sposare in fretta e furia un uomo gentile, con il quale condivide idee e visioni. Solo che all’indomani del matrimonio la musica cambia drasticamente. La sua libertà viene gradualmente ma velocemente ridotta: niente trucco, niente tacchi, abbigliamento controllato. E poi, niente mail, niente telefono, niente contatti con il mondo esterno. Una reclusa nella gabbia nemmeno tanto dorata di una misera abitazione.
E poi ancora l’obbligo ai rapporti sessuali finalizzati alla procreazione fino al momento più drammatico dello stupro. La Kandasamy racconta questa discesa negli inferi in maniera implacabile, non lascia respiro al lettore che assiste inerme e sconvolto alla brutale spirale di violenza cui l’uomo trascina sua moglie.
Eppure, giorno dopo giorno, la lei scrittrice, attraverso un vocabolario immaginario, costruisce la sua vendetta, il suo piano di fuga, consapevole che tutto può finire nel peggiore dei modi.
“Sono la donna che sa restare distaccata dalla violenza di tutti i giorni – cavallette agonizzanti e fiori appassiti e bambini morti di fame e profughi che annegano. Sono la donna che si rifugia dentro le parole, che prende le distanze proiettandosi in un film nella sua testa, quella a cui è stato chiesto di subire le percosse, quella che tutto sopporta finché qualcosa non va in pezzi, così che il destino possa scappare via da lei. Sono la donna evocata per magia a vivere la vita di una donna che ha paura di affrontare la propria realtà. Sono la donna che chiedeva tenerezza e in cambio è stata stuprata. Sono la donna che ha scontato la sua condanna. Sono la donna che, col cuore spezzato, crede ancora nell’amore”.
Un romanzo che ci pone di fronte a tanti interrogativi: la violenza di genere, quella commessa fra le mura domestiche, gli stupri non riconosciuti come tali perché consumati in una camera matrimoniale che doveva essere invece un nido d’amore. E ancora la vergogna di svelarsi all’esterno, di rivelare ciò che si subisce e che in fondo è ulteriore violenza. Un libro che per quanto sconvolgente risulta essere necessario per acquisire sempre maggiore consapevolezza di un pericolo che è sempre in agguato, dietro gli angoli più insospettabili.
Titolo: Ogni volta che ti picchio
Autrice: Meena Kandasamy
Editore: Edizioni e/o
Pagine: 235
Prezzo: € 17,00