Viaggiatrice, archeologa, scrittrice, diplomatica, agente segreto dell’Impero britannico, prima donna con grado di ufficiale dell’intelligence di sua Maestà: la storia straordinaria di Gertrude Bell è al centro di “Lettere da Baghdad“, in onda venerdì 24 dicembre alle 21.10 su Rai Storia.
Tra la fine dell’Ottocento e gli albori del Novecento Gertrude attraversò il Medio Oriente, dal cuore della Siria fino all’Iraq, di cui contribuì a plasmare la storia futura, all’indomani della caduta dell’impero ottomano, con la nomina a Segretaria per l’Oriente a Baghdad. Un ruolo politico in cui mise l’interesse e la passione per l’archeologia e l’architettura, riuscendo a valorizzare entrambi nel nuovo assetto di questo antico paese.
Insieme a T.E. Lawrence (Lawrence d’Arabia), che fu l’iniziatore della Rivolta Araba contro l’Impero Ottomano, Gertrude entra a far parte del nuovo Arab Bureau e diventa poi Segretario per l’Oriente. È l’unica donna del gruppo di orientalisti convocato da Churchill alla Conferenza del Cairo del 1921 per decidere i destini dei territori appartenuti all’Impero Ottomano ormai in dissoluzione.
Al termine del primo conflitto mondiale ebbe un ruolo chiave nella creazione del moderno Stato dell’Iraq, contribuendo a tracciarne i confini..
Non fu solo testimone ma anche artefice della nascita dello stato iracheno riunendo le tribù sotto il re Faysal gradito al Regno Unito che aveva forti interessi nella zona nel proteggere la via di accesso all’India e mantenere un controllo sui ricchi giacimenti di petrolio.
Ma il ruolo di Gertrude Bell non fu solo politico. Fondò il Museo Archeologico di Baghdad nell’intento di salvare le testimonianze delle culture che aveva ammirato durante i suoi viaggi e scavi custodendole nel loro luogo d’origine. Istituì anche le prime scuole femminili musulmane a Baghdad, dove continuò a vivere dopo la guerra e dove morì.