The First Slam Dunk
Punti di forza:
– CGI e animazione tradizionale semplicemente favolosi
– La storia inedita di Ryota Miagy rinfresca la trama e la arricchisce di significato.
– I minuti finali del match sono al cardiopalma!
Punti deboli:
– Trovateli voi…
Campo di periferia, due ragazzi stanno giocando a basket si tratta dei due fratelli Miagy (Sota e Ryota). Inizialmente la telecamera ci mostra i due giovani dall’alto, li percepiamo distanti da noi, come se il regista ci stesse suggerendo di non intrometterci in un momento così importante e così prezioso .Quello che stiamo osservando infatti sono gli ultimi istanti di spensieratezza prima che la “tempesta” si abbatta sull’intera famiglia Miagy, che rimarrà sconvolta dalla perdita del giovane Sota a seguito di un incidente in mare e che cambierà in modo indelebile, a tratti quasi fatale, la vita del nostro giovane protagonista Ryota. Il film non si incentra solo
Il film non si incentra solo ed esclusivamente sul basket, come il titolo sembra suggerirci, anche se la partita tra lo Shohoku (squadra dove milita il nostro giovane protagonista e non solo) e il Sannoh (la squadra liceale più forte nell’intero panorama nazionale giapponese) occupa un ruolo preponderante nella storia e sopratutto nel minutaggio. C’è da dire che la partita di per sé è resa in maniera sublime e sorprende per realismo, più di qualsiasi altro film d’animazione sportivo realizzato negli ultimi anni e questo grazie ad un perfetto bilanciamento tra animazione tradizionale e CGI (computer generated imagery). Ci accorgiamo fin da subito che quello a cui stiamo assistendo è sicuramente la partita più straordinaria di basket mai ricreata, con un crescendo rossiniano, un finale al cardiopalma degno della saga di Rocky Balboa. Ma abbiamo anche detto che The First Slam Dunk non parla solo di sport ma approfondisce in primo luogo quelle che sono le storie degli adolescenti alle prese con la più grande delle sfide: crescere e capire quale strada percorrere e il basket diventa uno strumento per intraprendere questo percorso di crescita e maturazione. Chi ha letto o visto l’anime ( film d’animazione e programmi televisivi giapponesi NdR) firmato da Takehiko Inoue, conoscerà senza dubbio l’esito della partita e il finale presente nel manga ma resterà piacevolmente sorpreso nell’ammirare l’inedita storia del talentuoso playmaker Miagy. Una storia di dolore, disperazione, sacrificio e rinascita che non scorderete tanto facilmente, come quella del genio dei rimbalzi dai capelli rossi Hanamichi Sakuragi, anche se non è intorno a lui che gira la storia, è proprio grazie al suo carisma trascinante, a donare alla squadra l’arma vincente: la forza di non arrendersi. Ora non vi resta che recuperare questo autentico capolavoro che senz’altro non avrà lasciato indifferente nemmeno quel genio di Hayao Miyazaki.
Voto: 9,5/10
Recensione di Daniele di Biase