C’è un film al cinema che racconta di una guerra improvvisa nel cuore dell’Europa e non è la guerra in Ucraina è War. La guerra desiderata, l’ultima opera del regista Gianni Zanasi scritta nella primavera del 2019, tre anni prima dello scoppio della guerra in Ucraina, presentata al festival del cinema di Roma ed in sala dal 10 novembre.
- Trama:
Una sera, in un campeggio, un piccolo scherzo porta a una rissa in cui una ragazza italiana resta uccisa. Del fatto vengono accusati sei ragazzi spagnoli, che vengono condannati e incarcerati. La Spagna richiede il loro rilascio e, vista la risposta negativa, dichiara guerra all’Italia. Lea (Miriam Leone), psicologa, è la figlia del Viceministro della difesa, e non parla da un anno con il padre. Dovrà cercare di raggiungerlo, per scongiurare la guerra, e per evitare che il fratello, aviatore che guarda Top Gun ogni Natale, sia costretto a partire. Ad aiutare Lea c’è il nostro Thomas detto Tom (Edoardo Leo), l’allevatore di vongole che l’ha conosciuta per caso, per una pratica legata al ritiro della patente, e in qualche modo è rimasto legato a lei. Solo che, mentre Lea è considerata una sovversiva dallo Stato, Tom si è unito a un gruppo paramilitare guidato da un fomentato Mauro (Giuseppe Battiston), ex barista in cerca di rivalsa.
- Analisi del film:
Partiamo col dire che War.La guerra desiderata non è di certo un capolavoro, questo era facilmente intuibile, però è un film che fa riflettere e che vale la pena di assistere in sala. Tra i meriti del regista c’è sicuramente quella di farci vedere la guerra attraverso gli occhi dei precari, degli emarginati, dei disillusi. La guerra vista come occasione di riscatto, un modo per sfuggire alla routine quotidiana fatta di insoddisfazioni e di umiliazioni che sfocerà poi in una rabbia senza più controllo che sconvolgerà la vita di ognuno dei nostri protagonisti. Emblematica la scena, ma non del tutto lontana dalla realtà, in cui un gruppo di persone ormai libere di fare ciò che vogliono assalgono e derubano un negozio di computer e di cellulari (non di viveri!). Emozionante ed intensa la corsa di Lea, che tenta disperatamente di fermare la partenza del caccia (aereo militare) dove si trova suo fratello; cosi come è struggente il finale del film dove a prevalere è la forza dell’amore.
Insomma al netto di alcune difetti di sceneggiatura, che ad un certo punto del racconto si fa troppo frettolosa e superficiale interrompendo il susseguirsi della storia di alcuni personaggi che ci venivano presentati in maniera interessante e del tutto inaspettata, come quella interpretata da un bravo Stefano Fresi. L’opera del regista Zanasi funziona, risultando essere un buon mix tra comicità e drammaticità. Da sottolineare l’ottima prova di Miriam Leone.
Concludiamo citando un’interrogativo che i due protagonisti si rivolgono in più di un’occasione durante il film, che ci ha lasciato più di una riflessione: “Ma da quand’e che siamo usciti tutti fuori di testa?” A voi l’ardua sentenza.
- Voto:6,5/10
Articolo di Daniele Di Biase