L’Alta Corte di Londra ha stabilito che le assicurazioni degli Stati Uniti sono sufficienti per garantire che Assange trattato umanamente e ha ordinato un giudice della corte di primo grado di inviare la richiesta di estradizione al ministro dell’ Interno per la revisione. Il ministro, che sovrintende alle forze dell’ordine nel Regno Unito, prenderà la decisione finale sull’estradizione di Assange . Assange, 50 anni, è attualmente detenuto nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh a Londra.
Dura e netta la dichiarazione di Fnsi e Usigrai “La decisione del tribunale inglese sull’estradizione di Julian Assange rappresenta un principio pericoloso e lesivo della informazione. Ormai sono i controllati che indagano sui controllori e preparano dossier contro chi osa svelare i loro intrighi”.”Assange rischia la galera a vita, chi ha falsificato i dossier per provocare guerre, torture, fame, gira liberamente per il mondo lautamente retribuito. Insieme con le organizzazioni internazionali dei giornalisti ci rivolgeremo alla suprema corte inglese verbali questa decisione e sbarri le porte ad un precedente pericoloso e lesivo del diritto ad informare e ad essere informati”.
Finora poche e isolate le reazioni del mondo politico. Non c’è da sorprendersi visto che pochi giorni fa la Camera dei Deputati aveva bocciato la mozione per dichiarare Assange rifugiato politico.
Il testo – su cui il governo aveva espresso parere contrario – è stato bocciato con 225 no, 22 sì e 137 astenuti. Ad astenersi sono stati i parlamentari di Liberi e uguali, 5 Stelle e Fratelli d’Italia, contro si sono espressi tutti gli altri gruppi. Alternativa: “È un giorno triste per la democrazia e le nostre libertà” .
Qui di seguito le forze politiche che hanno preso posizione su questa vergognosa sentenza esprimendo disapprovazione e sdegno.
“L’Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza di primo grado che negava l’estradizione negli USA di Julian Assange. I giudici britannici hanno accolto le rassicurazioni sul trattamento che dovrebbe avere in carcere Julian una volta estradato nella democrazia di Guantanamo, il luogo dove la principale agenzia di sicurezza pianificava di rapirlo e ucciderlo. Una decisione vergognosa“. Lo affermano Pino Cabras, presidente di Alternativa e vicepresidente della commissione Affari esteri di Montecitorio. ” Assange, con la sua WikiLeaks- sottolinea Cabras – ha contribuito ad aggiungere la consapevolezza di larga strati pubblica opinione mondiale rispetto a Governi, uomini di potere, grandi lobby, reti di relazioni ed eventi ben oltre le narrazioni ufficiali e il fatto che sia detenuto da oltre due anni e mezzo nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh è già di per sé un’abiura da parte del mondo occidentale a tutti quei principi e quei valori che fondano la nostra società.
Oltre all’incolumità fisica di Assange sono a rischio la libertà di stampa, il diritto investigativo e il dei cittadini ad essere informatizzato su ciò che li circonda”. “Avremmo potuto impedirlo- concludono Cabras- e abbiamo chiesto al Governo italiano di farlo concedendo lo status di rifugiato politico ad Assange, ma il Parlamento se ne è pilatescamente lavato le mani respingendo solo pochi giorni fa la mozione che Alternativa ha presentato. La sentenza di oggi dimostra che i nostri timori erano fondati visto che l’Alta Corte si è pronunciata per affidare l’agnello al lupo“.
“Il ribaltamento della sentenza che aveva negato l’estradizione di Julian Assange è una notizia tristissima che appare quasi una beffa proprio nella Giornata mondiale sui diritti umani“. Così in una nota i portavoce di Europa Verde Eleonora Evi e Angelo Bonelli commentano la decisione dell’Alta Corte di Londra in merito l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna. “sia rinchiuso da due anni e mezzo in una cella di massima sicurezza a Londra solo per aver svolto il suo lavoro, per aver avuto il coraggio di rendere pubblici documenti militari secretati sulla guerra in Afghanistan, che hanno svelato centinaia di brutali uccisioni compilato dagli Americani ai danni della popolazione civile. Altrettanto irricevibile la sentenza di oggi, con la quale Assange rischia la condanna a 175 anni di condanna, in virtù di una legge statunitense sullo spionaggio del 1917, mai applicato trascura- proseguono Evi e Bonelli- Noi di Europa Verde ribadiamo con forza che la tutela e il procedimento penale nei confronti di Julian Assange sono un precedente pericoloso per i giornalisti e per il diritto alla libertà di espressione, che ha richiesto secoli di lotte e rivendicazioni. Incredibile che i giudici hanno ritenuto sufficiente le garanzie offerte dagli Usa, lo stesso Paese che, nel portare avanti una palese guerra di potere, non ha esitato a ricorrere a torture, uccisioni e giustizia arbitraria ai danni dei civili. Riteniamo vergognosa la sentenza di oggi, che rappresenta un’azione punitiva nei confronti del giornalismo indipendente, pilastro fondamentale dell’informazione pluralistica”, spiegano da Europa Verde. “Esprimiamo la nostra vicinanza alla compagna di Assange, Stella Moris- concludono Evi e Bonelli- condividendo la sua decisione di fare ricorso alle autorità giudiziarie del Regno Unito. E continueremo a chiedere il rilascio di Assange a gran voce, perché il processo contro di lui mette sul banco degli imputati i principi fondanti delle nostre democrazie”.